Quando si scrive per internet e, cioè, ci si occupa di pubblicare contenuti sul web in grado di generare una conversione dell’utenza che sia rivolta, per esempio, ad un acquisto è molto importante comprendere in che modo plasmare un contenuto. Dal punto di vista tecnico si dice che bisogna creare un testo SEO friendly, ossia un testo originale che venga riconosciuto da Google e che sia di facile lettura per chi naviga in rete e ha bisogno di informazioni.
Quando gli utenti utilizzano Internet, generalmente, nel condurre una ricerca formulano delle domande brevi sul motore di ricerca Google, che in maniera ormai molto avanzata, registra quanti e quali quesiti sono più diffusi e riposiziona quei testi che in maniera corretta e convincente rispondono a quelle curiosità.
È chiaro, dunque, che per scrivere un testo in ottica SEO il primo passo è la ricerca di parole chiave, ma anche durante questa operazione un writer deve essere scrupoloso e capire come e quanto usare le terminologie più menzionate. Il sistema di Google è talmente tanto avanti, che riesce a distinguere un testo logicamente ben scritto e quindi bilanciato nell’uso di keywords da un testo pieno di spam, cioè un testo che contiene un eccesso di parole chiave.
Per scrivere in rete, perciò, la prima regola è informarsi e rimanere originali, curare i propri contenuti diversificando il proprio lavoro e rendendolo di facile comprensione anche quando si trattano argomenti complessi. Per fare ciò bisogna ricordarsi un po’ un principio che vale anche nel metodo didattico scolastico, ossia: cercare di evitare periodi troppo lunghi, preferire l’uso di congiunzioni, utilizzare sinonimi ecc.
Ma cerchiamo di ricapitolare almeno cinque buone pratiche per scrivere un testo SEO friendly punto per punto.
1. Non copiare, sii originale
A volte si potrebbe commettere l’errore, volendo prendere spunto in rete, di copiare alcuni contenuti pubblicati da altri nella struttura o nel contenuto, non rendendosi conto che, oltre alla legge sul copywriting che tutela i contenuti sul web e determina quando ci sono i presupposti per quello che è un vero e proprio reato, anche Google fa la sua parte e lascia da parte tutto ciò che non è originale.
Dunque, modificare un po’, come qualcuno potrebbe pensare, non è affatto una buona idea! Il lavoro da fare è quello di ricercare, leggere, raccogliere informazioni e poi produrre il proprio contenuto partendo da zero.
2. Organizza il testo in modo da soddisfare i criteri di lettura di un user medio
Un’altra regola fondamentale per scrivere un testo che trovi riscontro da parte di Google e dell’utenza sul web è pubblicare contenuti che già a partire dalla struttura siano visivamente disposti in maniera semplificata. Utilizzare titoli, sottotitoli, paragrafi ed elenchi significa dare modo al lettore di intervallare la lettura e di poter ricercare nel testo le informazioni che più gli occorrono. Inoltre, paragrafi ed elenchi, soprattutto, aiutano la comprensione, perché significa rinunciare a periodo troppo lunghi e complessi e preferire strutture che siano alla portata di un user medio.
Quindi mai dimenticare che l’utenza di internet è varia e quindi nello scrivere è indispensabile capire chi sia il proprio destinatario, cioè il pubblico a cui ci si sta rivolgendo.
Dal punto di vista pratico, quando si vogliono indicare i titoli dell’articolo si usa il termine “title tag” e si adatta il testo selezionando la formattazione corrispondente a quel titolo. Per esempio, H1 identifica il titolo principale, che è per ovvi motivi all’inizio del testo ed e i suoi caratteri sono più grandi rispetto agli altri titoli nell’articolo.
3. Utilizza razionalmente parole-chiave
Quando Google non aveva irrigidito i suoi standard, i testi che risultavano più indicizzati erano quelli che facevano un grande uso di keywords e di ripetizioni della stessa parola nel testo per posizionarsi e ritrovarsi fra i principali suggerimenti di ricerca di Google. Quando il colosso del web ha capito che in questo modo si producevano testi troppo simili e qualitativamente scadenti perché si faceva più caso alle parole chiave che al contenuto, ha trovato un modo di riconoscere e scartare testi non originali o comunque scritti senza rispettare canoni SEO friendly.
Il keyword stuffing, ossia un eccesso di parole chiave nel testo, compromette già ad occhio la fluidità del testo, perché il lettore viene letteralmente bombardato dall’utilizzo di una parola e rischia di non comprendere quanto sta leggendo o di non essere soddisfatto della propria ricerca, perché in quel contenuto non ha trovato la risposta che cercava, ma una semplice menzione dell’argomento.
Un buon writer deve saper approfondire, curarsi di trattare gli argomenti in maniera dettagliata ma non ripetitiva e sconnessa. Questo non significa ignorare le parole chiave, ma capire quando e come utilizzarle.
Per esempio, la keyword principale è buona norma che si usi nelle prime righe del testo e poi si eviti per tutto il paragrafo. Inoltre, ci sono tanti altri modi di utilizzare parole chiave senza appesantire il testo, per esempio, quando si utilizzano delle immagini è consigliabile rinominarle nel titolo e nella descrizione utilizzando le keywords.
4. Occhio alla formattazione del testo!
Anche l’occhio vuole la sua parte si sa, e questo vale anche per internet! Per stabilire una user experience piacevole, è fondamentale, anche quando si scrivono testi, ricordarsi che la struttura, i caratteri e i colori possono accattivare il pubblico e determinare la facilità o la difficoltà con cui si arriva a comprendere un contenuto.
Per quanto riguarda la lunghezza di un contenuto, per esempio, per attenersi agli standard bisognerebbe scrivere un testo di almeno 400 parole, ma ovviamente non è una regola fissa. Quanto scrivere dipende anche e soprattutto dagli argomenti che si trattano e dalla quantità di informazioni che si possono utilizzare per la stesura di un testo. L’importante, anche in questo caso, è capire che per scrivere testi più corposi non bisogna essere ripetitivi e sfruttare sempre le stesse informazioni, ma approfondire e cercare di aggiungere sempre novità ai propri contenuti, altrimenti è consigliabile scrivere un testo breve, ma sicuramente ben scritto.
Da questo punto di vista molto influisce anche la formattazione, quindi l’utilizzo della punteggiatura, di grassetti, elenchi ecc. che sono strumenti che incidono sulla fluidità della lettura e sulla comprensione stessa. Dunque, non dare per scontato nessun elemento che riguarda l’aspetto visivo del testo, né trascurare gli elementi che possono aiutare i lettori a capire meglio un contenuto e che a volte si rivelano essere strumenti di lessico quanto di analisi del periodo. Per essere più chiari: preferisci diversificare le parole che usi quando vuoi sottolineare un concetto e cerca di farlo senza chiuderti in periodi sintatticamente elaborati!
5. Sfrutta la link building
Fra i criteri di selezione dei testi, Google tiene molto conto della capacità dei writer di utilizzare connessioni e quindi di rimandare ad altri contenuti, propri o di altri, attraverso la condivisione di appositi link. Questo perché, ovviamente, Google vive di contenuti e ogni testo è una risorsa.
Quando si utilizza un link ci deve essere, però, una coerenza, ossia il link deve essere attinente all’argomento del testo e non essere inserito solo per sfruttare questo strumento a fini SEO. La scelta migliore, laddove possibile, è utilizzare collegamenti interni, quindi riuscire a rimandare sempre a contenuti propri.
Tuttavia, come nel caso delle keywords, bisogna prestare attenzione a quanti link si utilizzano ed evitare di proporre un numero sproporzionato di collegamenti, altrimenti Google penalizzerà il testo e si otterrà l’effetto contrario. Se vuoi saperne di più e prepararti adeguatamente per scrivere testi ottimizzati SEO puoi seguire il corso seo copywriter e sfruttare al massimo le tue capacità e conoscenze!